Lotta alla malnutrizione: un impegno lungo 40 anni

Il settore ‘salute’ e’ uno dei principali campi d’intervento di AICS in Burkina all’interno del quale la lotta alla malnutrizione ricopre una posizione di rilievo, in termini di impegno e risultati raggiunti. Gli interventi della Cooperazione Italiana in questo campo risalgono agli anni Ottanta, in risposta alle ricorrenti carestie dovute a periodi di siccità prolungati che interessano la regione del Sahel con una cadenza pressoché decennale. L’impegno viene oggi portato avanti dall’Agenzia, che nel periodo 2015-2022 ha finanziato con circa 13 milioni di euro 7 iniziative in 6 regioni. Le azioni dell’Agenzia sono realizzate in partenariato con le controparti locali, organizzazioni internazionali ed organizzazioni della societa’ civile OSC italiane ed hanno raggiunto e generato benefici a circa 830.000 persone.

I risultati dello studio sull’impatto delle iniziative finanziate dall’AICS di lotta alla malnutrizione in Burkina Faso sono stati presentati nel corso di un atelier che ha creato un’arena per lo scambio di buone pratiche e lezioni apprese condivise con gli attori del settore, con l’obiettivo di allineare le strategie di intervento e massimizzare l’impatto delle azioni a beneficio delle popolazioni più vulnerabili. I risultati sono tangibili: il tasso di malnutrizione cronica si presenta in calo in 5 delle 6 regioni interessate dagli interventi, che hanno combinato azioni di assistenza nutrizionale, formazione alimentare e percorsi di sostegno all’indipendenza finanziaria delle donne, per  migliorare la sicurezza alimentare di madri e bambini.

Mappa degli interventi di lotta alla malnutrizione della cooperazione italiana e dei partner esecutori in Burkina Faso dal 2015 al 2022

Variazione % degli indicatori di malnutrizione cronica e ANJE (Alimentation du nourrisson et du jeune enfant), misure per ogni regione tra il 2015 e il 2021

La lotta alla malnutrizione rappresenta uno dei punti principali dell’Obiettivo 2 (SDG2) dell’Agenda 2030 ed e’ integrato nella pianificazione nazionale e del settore sanitario del Burkina Faso che mira a garantire entro il 2029 un miglioramento dello stato nutrizionale e socio economico per la popolazione burkinabe’. Tuttavia, le conseguenze del cambiamento climatico e dell’insicurezza rendono difficile l’accesso ad una alimentazione adeguata per le popolazioni piu’ vulnerabili : secondo stime dell’UNICEF, ancora oggi in Burkina Faso, la malnutrizione rappresenta la causa di quasi la meta’ dei decessi dei bambini under 5.

In questo contesto si inseriscono tre nuove iniziative bilaterali finanziate da AICS nel 2022-2023, in collaborazione con le OSC italiane presenti sul territorio. La lotta alla malnutrizione degli insediamenti informali delle aree periurbane è il focus del progetto sLuM, implementato da Medicus Mundi Italia (MMI) in partenariato con CISV, Bambini nel Deserto, ADAPMI e Distretto Sanitario di Boulmoiugou. L’iniziativa interviene nell’area sanitaria di Zagtouli, alla periferia di Ouagadougou, ed ha l’obiettivo di  migliorare l’offerta di servizio di prevenzione, screening e gestione dei casi di malnutrizione acuta, sviluppare attività generatrici di reddito e orticoltura urbana per garantire un migliore accesso al cibo, e rafforzare gli interventi comunitari di prevenzione della malnutrizione.

Le regioni di Cascades e Centro Ovest sono invece interessate dal progetto Nutriamo il futuro! realizzato da Progettomondo, in partenariato con MMI, Mani Tese, Direction Régionale de la Santé (DRS) des Cascades, DRS Centre Ouest e CEAS. L’iniziativa permetterà di realizzare interventi di sicurezza nutrizionale per assicurare un’adeguata alimentazione delle mamme e dei bambini da 0 a 5 anni.

Le stesse fasce della popolazione sono oggetto dell’ultimo bando affidato OSC pubblicato da AICSper finanziare iniziative di lotta alla malnutrizione nelle regioni del Centro Ovest e del Sud Ovest del Paese. Il  programma promuove un approccio multisettoriale che integri prevenzione, screening e cura della malnutrizione a livello comunitario e dei centri di salute dei bambini di 0-5 anni, delle donne in età riproduttiva, nonche’ della produzione familiare di alimenti ad elevato valore nutrizionale.

Interventi di prevenzione e lotta alla malnutrizione realizzati nell’ambito del Progetto per il miglioramento delle condizioni nutrizionali di donne e bambini nei distretti sanitari di Garango e Tenkodo, Burkina Faso. Da sinistra: screening comunitario con braccialetto MUAC; attività di formazione sulla salute comunitaria; dimostrazioni culinarie. Foto: Mani Tese

 

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Dall’emergenza alla prevenzione: gli interventi strategici di AICS in Burkina Faso

Donne beneficiarie in fila all’ingresso di un punto di distribuzione dove viene controllata la loro identità (Djibo, Sahel). Foto: ©WFP/Cheick Omar Bandaogo

Paese prioritario per la strategia di cooperazione italiana, il Burkina Faso si trova oggi a dover gestire un complesso mosaico di insicurezza e conseguenze dei cambiamenti climatici.

Per rispondere efficacemente ai bisogni attuali e rafforzare la capacità di resilienza del Paese, la sede AICS di Ouagadougou interviene a vari livelli, realizzando progetti nei settori dell’agricoltura e della sicurezza alimentare e nutrizionale, dell’emergenza, della sanità e della formazione professionale.

 

 

 

Di fronte alle crescenti necessità in ambito umanitario, il finanziamento di AICS destinato ad iniziative di emergenza e’ progressivamente aumentato, arrivando a rappresentare, nel 2022,  il 25% dei progetti avviati in Burkina Faso e Niger ed interessando complessivamente oltre 420.000 beneficiari dal 2019.

 

 

 

 

 

Per rispondere ai bisogni immediati e di medio-lungo periodo delle aree maggiormente colpite del Paese, AICS interviene in partenariato con il Programma Alimentare Mondiale. Le azioni realizzate mirano non solo a fornire tempestivamente assistenza alimentare alle popolazioni più vulnerabili, ma anche a costruire un sistema che renda le comunità quanto più possibile resilienti ed autonome, grazie ad azioni di prevenzione e trattamento della malnutrizione, sensibilizzazione sulle buone pratiche nutrizionali e igienico sanitarie e alla realizzazione di attività volte al rafforzamento delle competenze tecniche e dell’integrazione tra sfollati interni e comunità ospitanti.

L’ultimo progetto, avviato nel 2022 e ancora in corso, si pone in linea con questo approccio e combina varie attività complementari fra loro rivolte agli sfollati e alle comunità che li accolgono: creazione di una mensa scolastica in emergenza, trasferimenti di denaro alle famiglie vulnerabili per fornire supporto alimentare, formazione professionale, riqualificazione di strutture pubbliche come scuole, strade, centri sanitari e mercati, e restituzione di bestiame per il sostentamento.

 

Un bénéficiaire quitte le site de distribution de nourriture avec un sac de céréales qu’il vient de recevoir (Pama, Est). Photo : ©WFP/Cheick Omar Bandaogo. Rielaborazione grafica: AICS Ouagadougou.

In collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, AICS ha contribuito alla ricostituzione di stock vaccinali contro il meningococco e il morbillo, che nel 2021 ha permesso, tra l’altro, di  effettuare una vaccinazione di recupero contro il morbillo per 24.050 bambini sfollati.

Campagna vaccinale di OMS contro il morbillo-rosolia nella regione dell’Est (Foto: ©OMS)

Iniziativa Regionale di Emergenza in favore delle popolazioni colpite dalla crisi umanitaria in Mali e nei paesi limitrofi. Numero di beneficiari per tipologia d’intervento. Numero di beneficiari per tipologia di intervento

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In ambito umanitario, l’AICS interviene in Burkina Faso anche finanziando progetti realizzati dalle Organizzazioni della Società Civile (OSC) presenti sul territorio, partner strategici grazie alla conoscenza diretta che possiedono anche delle aree più remote del Paese e dei bisogni di chi vi abita. Ne è un esempio l’Iniziativa Regionale di Emergenza in favore delle popolazioni colpite dalla crisi umanitaria in Mali e nei paesi limitrofi, avviata nel 2019 e coordinata dalla sede di Dakar, realizzata in Burkina Faso attraverso le OSC COOPI, Progettomondo, Intersos, Mani Tese e Tamat. Anche in questo caso, i progetti hanno combinato azioni nel breve e medio periodo, con distribuzioni di alimenti e presidi sanitari, formazione e creazione di attività generatrici di reddito.

Nel 2023, il contesto del Burkina Faso rimane caratterizzato da insicurezza e vulnerabilità climatica. Il settore dell’emergenza occupa dunque ancora una porzione importante dell’intervento di AICS, che attraverso partnership stategiche continua a lavorare accanto agli attori locali per fornire risposte tempestive e concrete.

Ramatou Ali davanti al suo nuovo giardino, realizzato grazie all’intervento del PAM. Ramatou ha beneficiato della distribuzione di sementi e di sostegno tecnico (Gatwane, Tillabéry). Foto: ©WFP Niger

 

Il pittore Babs racconta l’azione di AICS Ouagadougou

 

 

La Cooperazione italiana è attiva in Burkina Faso da diversi decenni nei settori dello sviluppo rurale, della creazione di posti di lavoro, della lotta alla malnutrizione e dell'assistenza umanitaria, attraverso il finanziamento e l'assistenza tecnica di un'ampia gamma di progetti realizzati in collaborazione con le controparti ministeriali, le organizzazioni della società civile, la Delegazione dell'Unione Europea, le Nazioni Unite e le università.

 

 

Con l'apertura di un ufficio AICS ad Accra nel 2021, la Cooperazione italiana intende rafforzare il proprio sostegno alla promozione dell'imprenditorialità e alla creazione di posti di lavoro in Ghana ed estendere la propria azione ai settori dello sviluppo rurale e della sanità, in particolare nel Nord del Paese. Il Ghana Private Sector Development Facility (GPSDF) sostiene lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese in Ghana dal 2004.

 

 

SUSTLIVES (SUSTaining and improving local crop patrimony in Burkina Faso and Niger for better LIVES and ecosystems) è un progetto finanziato dall'UE nell'ambito del programma DeSIRA (Development of Smart Innovation through Research in Agriculture), che mira a rafforzare le capacità di ricerca e innovazione degli attori che operano nelle catene del valore delle colture trascurate e sottoutilizzate (NUS) in Burkina Faso e Niger. Il progetto è sostenuto da un forte partenariato multi-stakeholder che coinvolge il mondo accademico e la società civile.

 

 

Il Niger, paese prioritario per la politica estera italiana ed europea, è uno dei principali crocevia dei flussi migratori nella regione. Il programma D.E.S.E.R.T. (Sostenibilità Ambientale e Stabilizzazione Economica sulla Rotta di Transito), finanziato dal Fondo Fiduciario di Emergenza dell'Unione Europea per l'Africa, mira a contrastare le cause profonde della migrazione irregolare ad Agadez e Tahoua, promuovendo opportunità di lavoro per i giovani, sostenendo lo sviluppo locale sostenibile e l'imprenditoria giovanile.

 

L'Ospedale Saint Camille di Ouagadougou (HOSCO) è una testimonianza storica della presenza della Cooperazione italiana in Burkina Faso. Fondato dai Padri Camilliani nel 1967, l'HOSCO ha svolto un ruolo fondamentale nell'assistenza ai malati, nel campo della maternità e nella ricerca medica a beneficio della popolazione burkinabé. Nel corso degli anni, l'AICS ha sostenuto HOSCO attraverso diversi programmi; nel 2021, l'AICS ha lanciato un nuovo programma con l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che prevede il rafforzamento della piattaforma tecnica di HOSCO attraverso l'adozione di un sistema informatico per la gestione delle cartelle cliniche dei pazienti e l'acquisto di attrezzature mediche.

 

 

Attraverso un prestito agevolato di 20 milioni di euro, il progetto PAMIRTA mira ad aumentare il reddito delle popolazioni rurali della regione di Tahoua, in Niger, migliorando l'accesso ai mercati e ai fattori di produzione agricoli per i produttori dei bacini agro-pastorali e riorganizzando e sostenendo le vie di commercializzazione attorno a quattro poli di sviluppo economico rurale. Il PAMIRTA prevede la costruzione di 160 km di piste rurali e la realizzazione di 4 mercati all'ingrosso e 8 centri di raccolta di prodotti agricoli.

 

 

Secondo l'OCHA, a settembre 2022, in Burkina Faso erano registrati più di 1,7 milioni di sfollati. Sottoposta al blocco jihadista dal febbraio 2022, la città di Djibo, nella regione del Sahel, è diventata un simbolo della crescente insicurezza e della crisi umanitaria nel Paese. AICS interviene dal 2019 sostenendo le azioni di emergenza e di resilienza del Programma Alimentare Mondiale e delle ONG partner, contribuendo a contrastare l'aggravarsi dei bisogni umanitari delle popolazioni sfollate e delle comunità ospitanti.

 

 

Finanziato dall'Unione Europea, il progetto di integrazione socio-economica e stabilizzazione dei giovani e delle donne nella provincia di Seno (ISJF Seno) è il primo programma di cooperazione delegato attuato da AICS Ouagadougou. Il progetto ha assistito migliaia di persone nella provincia di Séno nella creazione di posti di lavoro, nello sviluppo di attività imprenditoriali e nella formazione professionale, intervenendo, tra l'altro, nel miglioramento dello stato delle infrastrutture sociali, nella gestione dei terreni per l'agricoltura, nell'assistenza nutrizionale, nell'accesso ai servizi di base e nelle attività di sensibilizzazione sulla prevenzione dei conflitti.

 

Quasi un quinto della superficie del Burkina Faso è costituito da terreni degradati, cioè terreni che un tempo erano pascoli o terreni agricoli e che ora sono praticamente inutilizzabili. Ogni anno la desertificazione sottrae vaste aree di terreno, riduce la copertura vegetale e la produzione agricola e costringe le persone a migrare. Il progetto Rafforzamento della resilienza delle popolazioni all'insicurezza alimentare nelle regioni del Centro-Nord e del Sahel (P2RPIA-CNS) lavora dal 2018 sugli assi della sicurezza alimentare e socio-economica, sostenendo l'utilizzo di tecniche locali consolidate nella realizzazione di opere per il recupero e la valorizzazione dei terreni degradati e di altre attività generatrici di reddito.

 

 

Il cotone è una delle principali colture del Burkina Faso, che dà lavoro a circa 350.000 produttori e contribuisce per oltre il 4% al PIL nazionale. Il progetto "Rafforzamento delle capacità tecniche e imprenditoriali degli artigiani burkinabé attraverso la creazione di un Centro nazionale di sostegno alla lavorazione artigianale del cotone (CNATAC)" mira a rafforzare le capacità tecniche e imprenditoriali degli artigiani burkinabé, a migliorare la qualità dei prodotti tessili e a contribuire alla creazione di posti di lavoro dignitosi, con particolare attenzione alle donne e ai giovani apprendisti.

 

Sotto la guida di personalità di spicco come Jean-Pierre Guingané e, successivamente, Etienne Minougou, la scena delle arti dello spettacolo in Burkina Faso è stata, a partire dagli anni Settanta, uno spazio stimolante e dinamico per la creazione e la circolazione di idee e la manifestazione del talento degli artisti, sia a livello nazionale che regionale. L'Espace Culturel Gambidi è una delle principali arene per la formazione e la messa in scena del teatro in Burkina Faso e ha ospitato, nel corso degli anni, diverse troupe provenienti dall'intera regione, dall'Europa e dall'Italia. Allo stesso modo, ogni due anni, il festival Les Récréâtrales dà nuova vita al quartiere di Gounghin, ospitando numerose residenze teatrali nei cortili delle case del quartiere.

 

La lotta alla malnutrizione infantile si conferma come uno dei problemi più urgenti per lo sviluppo del capitale umano in Burkina Faso: i tassi di malnutrizione infantile cronica e acuta nelle aree rurali rimangono al di sopra della soglia critica indicata dall'OMS e il 38% della mortalità infantile in Burkina Faso è ancora causato dalla malnutrizione. L'approccio multisettoriale integrato indicato dal governo del Burkina Faso dal 2015 è stato adottato dalle ONG Medicus Mundi Italia e Progettomondo, che sono intervenute su finanziamento di AICS Ouagadougou nelle regioni del Centro Ovest e del Sud Ovest con risultati notevoli. L'impegno dell'AICS in questo settore è confermato dallo stanziamento di fondi per l'attuazione di un nuovo progetto a sostegno della sicurezza nutrizionale di madri e bambini, che sarà realizzato, attraverso le organizzazioni della società civile, nelle stesse regioni.

AICS incontra il Ministro della Salute e il Ministro dello Sport

L’11 aprile 2023, una delegazione di AICS Ouagadougou guidata dal Direttore regionale Domenico Bruzzone ha incontrato il Ministro della Salute e dell’Igiene Pubblica, SE Robert Lucien Jean-Claude Kargougou e il Ministro dello Sport, della Gioventù e dell’Impiego SE Boubakar Savadogo, nell’ambito di due riunioni distinte volte a esplorare potenziali piste di collaborazione sulla base dei bisogni esistenti e delle priorità espresse dalle controparti locali, così come a fare il punto sull’avanzamento delle iniziative in corso.

Nell’ambito dell’incontro con il Ministro della Salute Kargougou, si è discusso dell’impegno costante e attivo della Cooperazione italiana nel settore della lotta alla malnutrizione cronica e nel rafforzamento dell’impianto della sanità pubblica. Inoltre, sono state presentate le prospettive in merito all’azione futura di AICS nel paese, in particolare nel settore della salute perinatale. Ringraziando la Cooperazione italiana per la volontà di continuare il proprio sostegno al settore, la delegazione del Ministero della Salute ha espresso alcune priorità di intervento, in particolare per quanto concerne la formazione, proponendo la creazione di percorsi di apprendimento e specializzazione per i professionisti Burkinabé nel settore, la possibilità di favorire scambi di conoscenze tra le strutture sanitarie in Burkina Faso e in Italia, e la necessità di rafforzare le infrastrutture mediche sul territorio.

Durante l’incontro con la delegazione del Ministro dello Sport, della Gioventù, e dell’Impiego, il Ministro Savadogo ha avuto modo di esporre i principali bisogni nel settore dello sport (tra cui la grande carenza di infrastrutture adeguate, la mancanza di servizi e infrastrutture per le persone con disabilità, la debole strutturazione e la mancanza di risorse finanziarie di club e associazioni sportive), ponendo le basi per la definizione di un’azione futura congiunta. Conformemente con le priorità espresse dalla strategia di sviluppo nazionale (PNDES) e con gli orientamenti strategici di AICS nella regione, si è ribadita l’assoluta importanza di valorizzare il talento della gioventù burkinabé e di offrire maggiori opportunità ai giovani come principale strumenti di coesione sociale e di contrasto alla radicalizzazione.

Entrambi gli incontri, tenutisi in uno spirito estremamente cordiale e produttivo, hanno confermato i forti legami di collaborazione e sinergia tra AICS e le controparti locali, con l’obiettivo comune di assistere le fasce più vulnerabili della popolazione e sostenere lo sviluppo sostenibile del paese.

 

Lotta contro la malnutrizione: atelier di presentazione dell’impatto delle iniziative AICS

Il 27 gennaio 2023, AICS Ouagadougou ha invitato i partner di sviluppo e gli attori chiave del settore della nutrizione a un atelier sui risultati dello studio sull’impatto delle iniziative finanziate dall’AICS di lotta alla malnutrizione in Burkina Faso nel periodo 2015-2022, tenutosi presso l’Hotel Bravia di Ouagadougou.

Attraverso la presentazione dei risultati dello studio, l’atelier ha creato un’arena per lo scambio di buone pratiche e lezioni apprese condivise con gli attori del settore, con l’obiettivo di allineare le strategie di intervento e massimizzare l’impatto delle azioni a beneficio delle popolazioni più vulnerabili.

L’atelier è stato aperto dalla rappresentante del Ministero della Salute e dell’Igiene Pubblica, Ella COMPAORE, dall’Ambasciatore d’Italia in Burkina Faso, S.E. Andrea ROMUSSI, e dal Vicedirettore di AICS Ouagadougou, Michele CIVITA.

 

In seguito, il consulente Dr. Ousmane OUEDRAOGO, incaricato della ricerca e della stesura dello studio di valutazione delle iniziative di lotta alla malnutrizione, ha condiviso con i partecipanti i punti chiave dello studio, evidenziando l’evoluzione dei principali indicatori nutrizionali nelle 06 regioni di intervento dei progetti valutati, nonché le buone pratiche e le lezioni apprese che, secondo lui, potrebbero aiutare a strutturare meglio e a rafforzare l’efficacia delle iniziative nel settore. Il Dr. Virginio PIETRA, esperto italiano di salute con esperienza pluridecennale in Burkina Faso, ha fornito un commentario video sull’analisi e le raccomandazioni del Dr. OUEDRAOGO; in particolare, ha rilevato il limite dei risultati raggiunti in alcune regioni, che hanno beneficiato anche di interventi di altri attori della cooperazione internazionale, reiterando dunque l’importanza di allineare tutte le azioni nel settore. Infine, Ali BAGUE, rappresentante della Direzione della Nutrizione, ha presentato una panoramica dell’evoluzione recente dei bisogni della popolazione in materia di nutrizione, nel contesto della crescente crisi umanitaria che affligge il paese.

Alle presentazioni ha fatto seguito un ricco e vivace scambio tra i partecipanti, che ha permesso di raccogliere le principali osservazioni, critiche e raccomandazioni che saranno poi integrate nello studio e contribuiranno a una strutturazione migliore, più efficiente e più aperta dell’azione di AICS nel campo della nutrizione.

Durante l’atelier, AICS ha anche presentato ai partecipanti il fumetto “Niré”, prodotto con Editions Grénier con l’obiettivo di capitalizzare le esperienze e le attività dei progetti valutati. Nella sua presentazione, il fumettista Bourahima ZONGO ha spiegato che “Niré” è la base di una trama che sarà ulteriormente sviluppata in una seconda fase di progetto e verrà utilizzata ai fini della sensibilizzazione, soprattutto nelle scuole.

 

 


La lotta alla malnutrizione cronica è un settore di intervento prioritario per la Cooperazione italiana, che lavora nel settore dagli anni Ottanta. Tra il 2015 e il 2022, AICS ha finanziato 07 iniziative in 06 regioni per un importo totale di 13 milioni di euro, con un impatto su oltre 830.000 beneficiari. Grazie agli sforzi, alle capacità e alle competenze dei partner esecutori, l’azione della Cooperazione italiana ha contribuito a ridurre la prevalenza della malnutrizione cronica e a migliorare lo stato nutrizionale dei bambini di età inferiore ai 2 anni, delle madri in allattamento e delle donne in gravidanza. Considerata l’importanza di rafforzare l’allineamento della propria azione con la Politica Nazionale Multisettoriale della Nutrizione 2020-2029, nel 2023 l’AICS lancerà una nuova iniziativa di lotta alla malnutrizione che rafforzerà i risultati della prima fase del programma, nelle regioni del Centro Ovest e del Sud Ovest.


News

30/01/2023 – Burkina24 – Lutte contre la malnutrition : L’Agence Italienne pour la Coopération au Développement (AICS) présente ses résultats

28/01/2023 – rtb – Atelier AICS sur la lutte contre la malnutrition

28/01/2023 – LeFaso.net – Coopération : L’Agence italienne de coopération évalue l’impact de ses interventions au Burkina

Un approccio integrato per combattere la violenza di genere in Niger

 

In Niger, il paese con il più alto tasso di natalità (6.2 bambini per donna[1]) e di prevalenza di matrimoni precoci al mondo (76% delle ragazze si sposano prima dei 18 anni, e 28% prima dei 15 anni[2]), le violenze basate sul genere (VBG) sono un fenomeno fin troppo comune. Secondo uno studio del 2021 indetto dal Ministero della Promozione della Donna e della Protezione dell’Infanzia, oltre il 38% delle donne nigerine è sopravvissuta alla violenza[3], mentre altri rapporti della società civile attestano dati ancora più allarmanti (63%)[4].

“Il principale teatro di produzione [delle VBG] è l’ambito famigliare” – spiega Safiatou Tamponné, Direttrice della promozione della leadership femminile presso il Ministero. Si tratta di un insieme di cause tra cui “la notevole differenza di età tra i coniugi; il rapporto disuguale di potere; l’assenza di leggi specifiche contro le VBG; la mancanza di una effettiva implementazione delle leggi esistenti”[5].

Altre organizzazioni della società civile identificano, ancor prima, una matrice di tipo socio-culturale con radici nella tradizione e nella religione: le VBG non sono identificate come una violazione di un diritto umano, ma come un diritto proprio all’uomo in quanto marito o padre; il problema rimane incompreso o normalizzato, lasciando alle donne poche speranze.

A ciò si aggiunge poi il debolissimo ruolo della donna nei processi economici, quella che Medeiros e Costa definiscono la tendenza alla “femminizzazione della povertà”[6]: solo il 4.6% dei nuclei famigliari con un capofamiglia donna in Niger è proprietario di terre coltivabili[7]. La terra e il lavoro appartengono all’uomo e, senza un uomo, una donna può difficilmente sperare di mantenere un’attività economica. Rimangono emblematici i casi di vedove o mogli abbandonate, obbligate a ritornare alle proprie famiglie di origine o – se ripudiate – a vivere della carità altrui.

                                                           

In un quadro di tale complessità, l’approccio richiesto per combattere le VBG è multi-dimensionale e integrato. La strategia messa in campo dal governo, dalla società civile e dalla cooperazione internazionale combina la protezione delle donne sopravvissute alla violenza, la sensibilizzazione delle comunità – a partire dalle donne stesse – sui diritti delle donne, e l’empowermentsocio-economico di queste ultime. L’obiettivo è quello di aumentare la consapevolezza da parte delle donne sui diritti di cui godono, fornendo loro gli strumenti per cercare aiuto quando lo necessitano e diminuire la propria dipendenza dalla figura maschile – tradizionalmente e legalmente a capo del nucleo famigliare.

Tale approccio è sposato da AICS nell’ambito del programma “Iniziativa di emergenza a favore delle popolazioni vulnerabili delle regioni di Tahoua e Tillabéry”, affidato all’operato delle OSC italiane ACRA, CISV, CISP, Intersos e CBM. In queste regioni, la gestione delle problematiche legate alla violenza di genere è complicata dall’intensificarsi degli episodi di violenza armata e dall’aumento della popolazione sfollata che ha messo a dura prova il sistema sanitario. Secondo una valutazione dei bisogni condotta dalle OSC di progetto, esistono pochi servizi specializzati nel trattamento sanitario, nelle cure psicosociali e nell’appoggio giuridico alle sopravvissute alla VBG; il personale medico in loco dichiara di non essere in possesso degli strumenti (kit PEP e altre forniture mediche), né delle competenze per assistere i casi di violenza di genere. Ciò si aggiunge a problemi preesistenti quale la stigmatizzazione delle VBG e la normalizzazione (radicata nella superstruttura religioso-tradizionale) dei matrimoni precoci e forzati, l’omertà da parte delle sopravvissute stesse, la prevalenza di sistemi extragiudiziali di risoluzione del problema (spesso incarnata in strutture patriarcali quali il capo villaggio o il consiglio degli anziani). Tutto ciò scoraggia le persone sopravvissute alla VBG a rivolgersi ai centri di salute per chiedere aiuto.

In questo difficile contesto, l’OSC Intersos – insieme a CISP e CBM – interviene attraverso un’azione olistica che comprende il rafforzamento delle capacità degli agenti dei Centri di Salute Integrati (CSI), la creazione di comitati di protezione, l’assistenza ai bisogni medici, psicosociali, educativi e socioeconomici delle vittime di violenza, ed una serie di campagne di sensibilizzazione sulle norme comportamentali che raggiungono 3.500 donne e uomini in 21 villaggi. Secondo l’OSC, il meccanismo più efficace di risposta alle VBG si è rivelato essere la riabilitazione di spazi sicuri e conviviali, che permette alle donne di accedere con sicurezza all’informazione e sviluppare una rete di supporto per contrastare i meccanismi di esclusione e stigmatizzazione che spesso fanno seguito alle VBG. “Grazie al lavoro di sensibilizzazione delle comunità e delle donne vittime di violenza, vediamo che le donne cominciano a prendere coscienza del problema e denunciare i casi di violenza” spiega l’agente di salute Fati Youra Saga. Si tratta di un importante lavoro di squadra, “insieme possiamo salvare delle vite”.

                                                         

In parallelo, il progetto “Donne in Azione”, implementato da ACRA in partenariato con CISV Onlus e Mooriben, risponde all’aumentata richiesta di accesso al cibo, rafforzando la ownership delle donne nei processi di produzione alimentare. “L’approccio integrato” spiega la nutrizionista di progetto “permette di aumentare l’autonomia delle donne e, al contempo, garantire un’adeguata nutrizione al proprio nucleo famigliare”. Tra le attività, il progetto prevede la distribuzione di kit agricoli composti da materiale per la produzione, sementi e bestiame per 400 donne vulnerabili. Come testimonia una beneficiaria anonima di progetto, “grazie ai kit agricoli distribuiti, possiamo godere dei frutti del nostro lavoro in campagna, in particolare durante la stagione delle piogge. Lo scorso anno le piogge sono state davvero scarse e così è stato anche il nostro raccolto. Quest’anno invece riusciremo a produrre abbastanza cereali anche per far fronte al periodo delle piogge”.

Attraverso queste iniziative, la Cooperazione italiana sta aiutando le comunità target e oltre 12.000 donne nella prevenzione delle VBG, l’assistenza diretta a sopravvissute alla violenze ed il supporto all’autonomizzazione socio-economica di donne in condizione di vulnerabili. Si tratta, chiaramente, dell’inizio di un lungo processo di rafforzamento e empowerment delle donne che richiederà, per la sua riuscita, il pieno coinvolgimento di tutte le istanze sociali e politiche del paese.

 

Pierpaolo Crivellaro, Communication Officer – AICS Ouagadougou 

Foto: Intersos Niger e ACRA Niger 

 


[1] Enquête Nationale sur la Fécondité et la Mortalité des enfants de moins de cinq (5) ans, (ENAFEME 2021). Retrieved online from: https://www.stat-niger.org/wp-content/uploads/rapport_enquete/ENAFEME_NIGER_20201_FINAL_REPORT.pdf

[2] UNICEF Africa (2018). Le mariage des enfants en Afrique de l’Ouest et du Centre. Retrieved online from: https://www.unicef.org/wca/sites/unicef.org.wca/files/2018-11/UNFPA-WCARO-UNICEF_FR_final.pdf

[3] Agence Nigérienne de Presse (26/10/2021). Niger: plus de 38% des femmes victimes de violences basées sur le genre. Retrieved online from: http://www.anp.ne/article/niger-plus-de-38-des-femmes-victimes-de-violences-basees-sur-le-genre-en-2021-etude

[4] Analyse selon genre Niger, ICE, 2017, p.27

[5] Agence Nigérienne de Presse (26/10/2021). Niger: plus de 38% des femmes victimes de violences basées sur le genre. Retrieved online from: http://www.anp.ne/article/niger-plus-de-38-des-femmes-victimes-de-violences-basees-sur-le-genre-en-2021-etude

[6] Medeiros, M. e Costa, J. (2008). Qu’entendons-nous par “féminisation de la pauvreté”? In International policy centre for inclusive growth.

[7] Analyse selon genre Niger, ICE, 2017, p.24