Visita ai centri di accoglienza UNHCR in Niger

Niamey e Maradi, 7-10 giugno 2022

Nell’ambito degli interventi di assistenza umanitaria sostenuti da AICS Ouagadougou a beneficio delle popolazioni colpite dal contesto di insicurezza regionale in Niger, una missione è stata organizzata per visitare i centri di accoglienza gestiti da UNHCR Niger grazie, in parte, al finanziamento della Cooperazione italiana. La missione si è svolta nell’arco di 4 giorni, tra il 7 ed il 10 giugno, nelle regioni di Niamey e Maradi, toccando il centro di rifugiati di Hamdallaye ed i “villaggi d’opportunità” (VO) a Garin Kaka, Dan Dadji Makaou e Chadakori, con la partecipazione di Riccardo Capocchini, Coordinatore Programmi Umanitari AICS, Veronica Marcon, Assistente AICS per i programmi umanitari, ed una delegazione di UNHCR, di cui faceva parte anche Kahilo Jose Katunda, Vice-Rappresentante. La missione ha permesso di seguire lo stato di avanzamento dei progetti implementati da UNHCR in Niger su finanziamento italiano, in particolare “Emergency protection and basic needs response intervention for Nigerian refugees in Maradi, Niger – AID 12058”, “Protection response for refugees and host populations in the Maradi region – AID 12306” e “Protection response for refugees, internally displaced persons and host communities in Central Sahel (Niger) – AID 12361”.

 

Durante il primo giorno, la delegazione ha visitato il centro di rifugiati d’Hamdallaye che attualmente ospita 467 rifugiati di provenienza etiope, eritrea e sudanese, evacuati dalla Libia attraverso il meccanismo di transito d’emergenza (MTE) o trasferiti dal centro di rifugiati di Agadez. I servizi e le attività offerti nel campo includono sostegno psicologico, formazione professionale e corsi di lingua. Il campo è equipaggiato con un campo sportivo, centri di animazione, aule studio, un centro di salute, un centro di formazione e un parco giochi per l’infanzia. 80 abitazioni in muratura sono state recentemente costruite per ospitare i rifugiati che attualmente vivono nelle Refugees Housing Units (RHU).

 

In seguito alla visita a Niamey, la missione si è spostata a Maradi. Dopo una calorosa accoglienza da parte delle autorità locali, l’équipe ha visitato i “villaggi d’opportunità” (VO) realizzati da UNHCR, situati ad una distanza sicura (almeno 50km) dal confine, in prossimità alle comunità pronte ad accogliere i rifugiati. Al momento, 3.972 famiglie di rifugiati sono ospitate nelle VO (7.919 persone nel villaggio di Chadakori, 5.434 a Dan Dadji Makaou e 4.360 a Garin Kaka). Il contributo dello stato italiano ha permesso di migliorare le strutture di salute, consentendo la costruzione e l’equipaggiamento di un centro di salute integrato (CSI) di tipo II in ogni VO. Grazie ai fondi stanziati dall’Italia, oltre 81.000 persone nelle comunità di intervento hanno potuto accedere ai servizi sanitari di base tra il 2020 e il 2021, tanto i rifugiati (54%) che le comunità ospitanti (46%). L’azione finanziata da AICS interviene anche nell’accesso all’educazione per i minori rifugiati, concretizzatosi nella realizzazione di 6 aule a Dan Dadji Makaou, e nell’accesso ad alloggi sicuri per i rifugiati, che dispongono oggi di 266 casette in muratura.

 

Durante le visite, la delegazione di AICS ha avuto l’opportunità di incontrare le comunità di rifugiati nigeriani che hanno beneficiato del sostegno della Cooperazione italiano. Le donne hanno condiviso le loro esperienze e richieste in merito al raggiungimento di una maggiore autonomia economica e al miglioramento dell’accesso ai servizi di salute. Gli uomini hanno esposto le loro preoccupazioni in merito alla mancanza di terre disponibili per l’agricoltura, principale fattore limitante per l’autonomizzazione dei rifugiati. Ciò nonostante, due fattori hanno facilitato l’integrazione tra le comunità di rifugiati e ospitanti: il ruolo dei capi di circoscrizione e la collaborazione con le autorità religiose delle due comunità.

Al termine delle visite di terreno, sono state organizzate due riunioni di debriefing con i partner per identificare le principali sfide nell’esecuzione dei progetti: le condizioni di sicurezza, la coordinazione con la fitta rete di attori coinvolti, l’accesso alla terra per i rifugiati, gli ostacoli culturali alla raccolta di informazioni sulle violenze di genere e sulla protezione dell’ambiente.

Ringraziando UNHCR ed i partner locali per l’organizzazione della visite e il lavoro svolto, il coordinatore dei programmi umanitari di AICS ha espresso pieno apprezzamento per le buone pratiche osservate, soprattutto il buon livello di integrazione tra le comunità, l’impegno dello stato nella presa in carico dei salari di parte del personale e la buona coordinazione tra i partner coinvolti nell’esecuzione delle attività, reiterando la necessità di sostenere un impegno continuo a beneficio dei rifugiati nella regione.

Foto:  UNHCR Niger

 

 

 

 

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