Progetto di miglioramento delle condizioni nutrizionali di donne e bambini nei distretti sanitari di Garango e Tenkodogo – AID 11874

Lo scopo del progetto è migliorare la condizione nutrizionale della popolazione di 144 villaggi nei distretti sanitari di Garango e Tenkodogo, regione di Centre Est, Burkina Faso. La regione infatti presenta criticità importanti a riguardo che trovano evidenza nei principali indicatori della malnutrizione infantile: tasso di malnutrizione acuta: 5,9%, tasso di malnutrizione cronica: 30,7%, superiore alla soglia di allarme dell’OMS, pari al 30%. Le donne rurali rappresentano l’altro gruppo vulnerabile target del progetto. Il tasso di anemia è un buon indicatore della gravità della situazione: per le donne in gravidanza è pari al 57,5%

La strategia del progetto si fonda sull’approccio multi-settoriale promosso dalla nuova Politica Nazionale di Nutrizione approvata dal Governo del Burkina Faso nel 2015. Questa politica ha introdotto il mainstreaming della nutrizione nelle politiche di tutti i settori sensibili: salute, agricoltura, economia, pari opportunità, ecc. Coerentemente con questo approccio, il progetto si fonda sulla combinazione sinergica di tre principali assi di lavoro:

  1. lotta alla malnutrizione infantile nelle comunità rurali;
  2. diffusione di buone pratiche per un’agricoltura familiare sensibile alla nutrizione
  3. rafforzamento delle attività di trasformazione agroalimentare gestite dalle donne con miglioramento della redditività a favore delle produttrici di materia prima o grezza.

Gli obiettivi e i risultati perseguiti dal progetto sono speculari alla strategia descritta sopra:

  • Ridurre l’incidenza della malnutrizione infantile. Si punta in particolare a promuovere un approccio integrato di gestione dei servizi di prevenzione, diagnosi e cura a livello di villaggio attraverso la partecipazione attiva delle comunità rurali e il rafforzamento delle capacità del servizio pubblico di salute.
  • Migliorare e diversificare la dieta delle famiglie rurali. Il risultato atteso è in termini di diffusione di buone pratiche di agricoltura familiare sensibile alla nutrizione già testate con successo in interventi precedenti: orticoltura, itticoltura, produzione di PFNL, diffusione di varietà migliorate di riso a maggior valore nutrizionale.
  • Aumentare l’accesso al reddito monetario da parte delle donne rurali. Si interverrà a riguardo su due filiere complementari gestite tradizionalmente da donne rurali: la lavorazione del riso per la vendita sui mercati locali e la trasformazione agroalimentare dei PFNL orientata a mercati nazionali e internazionali.

 

CapofilaAssociazione Amici dello Stato brasiliano Espirito Santo - Centro di Collaborazione Comunitaria (AES-CCC)
PartnerUnion des Association des Femmes de la Commune de Garango pour la Solidarité” (UAFCGS)
Organisation Catholique pour le Développement et la Solidarité (OCADES)
MANI TESE
Direzione Regionale Salute di Centre Est
Direzione Regionale dell’Agricoltura e delle Infrastrutture Idrauliche di Centre Est
ETIFOR s.r.l.
Inizio 01/02/2020
Durata36 mesi
Costo1.598.559 €
Contributo AICS1.438.703 € (90%)
Ambito Bilaterale
Canale di finanziamento a dono (art 7 Legge 125/2014)
Promosso ONG
RegioneCentre-Est
SettoreSalute e lotta alla malnutrizione

Testimonianze dei beneficiari

Safiata Zouré

Safiata Zoure ha 36 anni ed è una mamma di 4 bambini oltre ad essere una produttrice di riso in Burkina Faso.
Quando arriviamo a casa di Safiata, sta preparando un pasto con il riso che ha lavorato nel centro di trasformazione di Gargou, realizzato durante il primo anno di progetto. Prima di iniziare a cucinare, Safiata va a prendere l’acqua da un pozzo rudimentale e sciacqua il riso per eliminare dai chicchi gli ultimi residui di polvere. Una piccola azione quotidiana molto faticosa. Appena ci vede, Safiata ci accoglie calorosamente, ci offre dell’acqua e racconta:

"Vivo nel villaggio di Gargou e da alcuni mesi lavoro nel centro di trasformazione del riso costruito con il progetto. Qui ci occupiamo dell’étuvage del riso. Ho sempre trasformato il riso con molto impegno e sacrifici ma la mia vita e della mia famiglia rimaneva faticosa e difficile.

Adesso, grazie al progetto, va molto meglio perché abbiamo aumentato la produzione e riesco ad avere sufficiente riso non solo per il consumo quotidiano ma anche per la vendita nei mercati. Con il ricavato posso pagare ai miei figli la scuola, le visite mediche e posso comprare anche qualche nuovo vestito. Spero che i miei figli abbiano un bel futuro e che un giorno possano magari diventare insegnanti, medici, poliziotti o, perché no, possano lavorare il riso come me. Spero anche che tutte le donne africane possano avere la mia stessa fortuna e la possibilità di lavorare e aumentare il proprio reddito per essere indipendenti e per dare un futuro ai loro figli”.

 

 

 

 

 

 

 

Antonine e Adissa Guené

“Mi chiamo Antonine e sono un’animatrice dell’Union des Associations des Femmes de la Commune de Garango pour la Solidarite (UAFCGS). Grazie alla formazione sulle azioni essenziali di salute e nutrizione per i bambini sotto i 5 anni che ho ricevuto, ho imparato ad utilizzare la fascia MUAC, un braccialetto che viene messo al braccio del bambino e permette di rilevare in modo semplice lo stato nutrizionale. Un codice colore è usato per definire rapidamente il grado di malnutrizione del bambino. Rosso: malnutrizione acuta, Giallo: malnutrizione moderata, Verde: normale.

Ho avuto la possibilità di intervistare Adissa Guené del villaggio di Ibogo e mi ha spiegato che i genitori di Adelo erano stati costretti a lasciare il villaggio per molti mesi per andare a lavorare nei campi durante la stagione delle piogge e così avevano lasciato il piccolo in custodia alla nonna. Adissa si era però trovata in difficoltà, vedendo rapidamente precipitare la situazione di Adelo, e allora aveva cercato di fare qualcosa rivolgendosi a strutture locali, ma anche a terapeuti tradizionali, senza riuscire ad avere riscontro sullo stato di salute di Adelo.

In seguito Adissa, venuta a conoscenza del progetto e della possibilità di far seguire il piccolo, ci ha portato Adelo. Ho potuto così riscontrare che il piccolo era veramente in una situazione di malnutrizione acuta e ho cominciato immediatamente a seguire il caso.

La nonna ha ricevuto il supporto alimentare e ha cominciato a seguire le sessioni di cucina dove spiegavamo come utilizzare gli ingredienti locali per preparare la bouille (una pappa arricchita) con farina di mais, mescolata con farina di arachidi e feuilles vertes (moringa).

Ogni settimana, come animatori, siamo andati a trovare Adelo e la nonna per verificare i progressi e se tutte le indicazioni fossero state recepite dalla nonna. Oggi, a distanza di un anno, Adelo è fuori pericolo, è tornato con i suoi genitori e non ha più bisogno di essere seguito da una di noi animatrici.

“Mi chiamo Adissa Guené, ho 65 anni e per vivere intreccio erbe e coltivo i campi. Sono vedova e vivo nel villaggio di Ibogo. I miei figli sono dovuti migrare per lavoro e mi hanno affidato temporaneamente i loro figli. Io sono rimasta qui nel villaggio dove la vita è dura ed è difficile anche solo procurarsi un minimo di cibo per me e i miei nipoti”.

“In particolare la situazione di mio nipote Adelo era critica: finché non vi ho conosciuti non è stato facile, ma ora, grazie al supporto alimentare e sanitario che ricevo, va molto meglio. Adesso Adelo sta bene, ma ho ancora bisogno di aiuto per dar da mangiare ai miei nipoti. Senza niente nella pancia la vita non ha lo stesso sapore...”

“Ho conosciuto il progetto durante le campagne di sensibilizzazione nel villaggio. Da allora la nostra vita è migliorata e per questo vi ringrazio molto. Possa Dio aiutarvi nel vostro lavoro, benedirvi, risparmiarvi sofferenze e darvi buona salute”.

Eugenio Attard

La testimonianza di Eugenio Attard, Responsabile Paese di Mani Tese in Burkina Faso, che ha ripreso il suo sopralluogo fra le coltivatrici destinatarie del nostro progetto per il miglioramento delle condizioni nutrizionali di donne e bambini.

Nello specifico, Eugenio ha visitato i bas-fond rizicole, le zone dove si accumula l’acqua durante la stagione delle piogge e dove le donne, formate da Mani Tese, coltivano il riso oggi con migliore rendimento grazie alle formazioni ricevute sulle tecniche di produzione del compost, dal suo corretto impiego e dalla semina in linea. Tecniche che la maggior parte delle donne prima non conosceva. Vedremo poi le parcelle sperimentali del riso di Bidiga (Tenkodogo) e Guebidi (Garango), campi dimostrativi nei quali si compara la differenza di risultati tra l’uso delle tecniche tradizionali (cioè con eventuali concimi non organici e semina randomica) e quello con le tecniche apprese nel corso del progetto (compost e semina in linea).  Dove è stata usata la tecnica tradizionale e quindi una semina casuale non in linea, infatti, il raccolto in proporzione è risultato essere inferiore di circa il 50%. Eugenio ha infine presenziato all’inaugurazione di 2 centri di trasformazione del riso a DAZE (TENKODOGO) e KAYO (GARANGO). Tutti i centri sono di circa 30 mq e sono composti da una stanza magazzino e uno spazio dedicato ai macchinari per la trasformazione. Sono gestiti da gruppi di donne che saranno formate tra i mesi di settembre e ottobre, in primis nella gestione amministrativa e finanziaria dei centri e successivamente all’utilizzo di specifici macchinari, nelle tecniche di trasformazione e parboiling del riso. I gruppi che gestiranno i due nuovi centri di trasformazione, grazie all’accompagnamento di Mani Tese, sono già formalmente costituiti in cooperative.