Renaissance – percorsi per il reinserimento sociale di persone con disagio psichico in Burkina Faso

AID 11875

Secondo uno studio epidemiologico del 2015, il 41% della popolazione adulta burkinabe ha sofferto nel corso della vita almeno una volta un episodio di disagio psichico. Il dato è particolarmente eloquente se si considera che il 14% del carico mondiale di malattie è attribuito a disagi psichici e che il 75% di questi casi consiste di persone che vivono in paesi a medio o basso reddito, come il Burkina Faso, dove l’accesso alle cure e ai servizi necessari è spesso inesistente. Cosciente di questa problematica, è solo negli ultimi anni che il Ministero della Salute burkinabe sta muovendo i primi passi per elaborare un piano che possa offrire la dovuta assistenza agli individui affetti da disagi psichici.

In questo contesto, l’azione di AICS Ouagadougou si manifesta attraverso il sostegno a progetti del Ministero e della società civile attivi su questo fronte. Dal 2019, AICS Ouagadougou lavora con l’ONG friulana CVCS sul progetto “Renaissance - AID 11875”, nella regione di Hauts Bassins, per sviluppare un modello efficace di presa in carico di persone con disagio psichico. Il progetto si fonda sull’esperienza del Centre Notre Dame de l’Espérance, promosso dalla Diocesi e gestito dall’Associazione Saint Camille de Lellis (ASCL), l’unico nella regione di Bobo Dioulasso a offrire accoglienza, trattamento e possibilità di intraprendere percorsi di reinserimento sociale per le persone con disagio psichico abbandonate e vaganti.

Le attività previste puntano a rafforzare le sinergie tra il Centro, i servizi di salute preposti e la capacità di resilienza comunitaria, per favorire una progressiva governance istituzionale e sociale del fenomeno. A tal fine, il progetto supporta attività di presa in carico e reintegrazione sociale con attenzione all’approccio di genere e all’empowerment dei beneficiari, assegnando un ruolo strategico alla formazione di personale specializzato secondo standard validi a livello internazionale e prevedendo l’attivazione di borse di studio e tirocini in collaborazione con altri partner. Il progetto contribuisce nel contempo a rafforzare le sinergie tra servizi sanitari dell’area di Bobo-Dioulasso nell’affrontare la problematica della salute mentale nella sua complessità, anche attraverso processi che coinvolgono la realtà del carcere (ove si riscontra la presenza di molti detenuti con disagio mentale). Si stanno realizzando ricerche specifiche riguardo la salute mentale e la sua percezione nella società, che verranno raccolte in un documento strategico da sottoporre ai decisori politici istituzionali.

Parallelamente il progetto interviene a livello della popolazione attraverso un’azione di sensibilizzazione sulla salute mentale, promuovendo la diffusione di una cultura rinnovata in seno alle comunità per contrastare pratiche tradizionali stigmatizzanti ed escludenti e rafforzare le capacità di resilienza endogene per la prevenzione e la promozione della salute mentale.

 

La testimonianza di Christian Olivieri, il Capo Programma

“Renaissance è a mio avviso una realtà singolare sotto molteplici aspetti. La principale controparte, l’Association Saint Camille de Lellis ha saputo creare, in una realtà particolarmente fragile dal punto di vista sanitario, un vero e proprio presidio, un avamposto umano e sociale nel cammino verso l’assistenza sanitaria e l’inclusione sociale di persone con disagio mentale. Il centro si trova a Bobo-Dioulasso, seconda città del Burkina Faso, dove la marginalizzazione delle persone con disagio psichico sfocia nel fenomeno del vagabondaggio, come in tutto il paese e più in generale in molte regioni del continente africano.

Il CVCS ha saputo intercettare questa esperienza e coglierne le potenzialità per creare un partenariato finalizzato alla promozione dei diritti delle persone con disagio mentale. Si è iniziata una collaborazione attraverso un progetto co-finanziato dalla regione Friuli-Venezia-Giulia nel 2018 e si sono cosi poste le basi per l’elaborazione di un programma di azione comune che prevede 3 assi fondamentali: il coinvolgimento dei servizi sanitari nella gestione della problematica sanitaria, il rafforzamento dei centri di accoglienza e reinserimento sociale di iniziativa privata esistenti nel paese, e un’ampia azione di sensibilizzazione e informazione sulla tematica della salute mentale e dell’inclusione sociale destinata ai decisori politici, alle famiglie delle persone con disagio mentale e alla cittadinanza in generale.

Grazie al progetto Renaissance si è quindi attivato un processo di collaborazione e confronto tra attori italiani e burkinabé che il CVCS intende rafforzare ed ampliare per poter contribuire sostanzialmente a creare le condizioni affinché i diritti delle persone con disagio mentale in Burkina Faso siano riconosciuti, rispettati e messi in pratica attraverso la partecipazione delle istituzioni, della società civile e della popolazione”.

CapofilaCentro Volontario per la Cooperazione allo Sviluppo (CVCS)
PartnerAssociation Saint Camille de Lellis (ASCL)
Dipartimento di Salute Mentale di Trieste e Gorizia (ASUGI)
Organisation Catholique pour le Developpment et la Solidarité (OCADES)
Soeurs de l’Immaculéé Reine de la Paix (Centre Jigi Seme)
Centro interdipartimentale per le Migrazioni e la Cooperazione allo Sviluppo dell’Università degli Studi di Trieste (CIMCS-UNITS)
MLAL Trentino
Centre Hopitalier Universitaire Sanou Sanou de Bobo-Dioulasso (CHUSS)
Diréction Régionale Sanitaire Hauts Bassins
Inizio 14/11/2019
Durata2 anni
Costo951.473 €
Contributo AICS846.810 €
AmbitoBilaterale
Canale di finanziamentoPromosso ONG
RegioneHauts Bassin
SettoreInclusione sociale
Salute mentale

 

Testimonianze dei beneficiari

 

Soumaila, ospite del centro

"Ero un malato vagabondo, ero costretto a restare fuori casa perché ero stigmatizzato dalle persone che mi stavano intorno, che mi dicevano che ero matto. Ho vagato finché un giorno Stephane e Ferdinand (infermieri al Centro Notre Dame de l'Esperance) sont venuti a portarmi al Centro Notre Dame de l'Esperance. Grazie a Dio, oggi mi sento meglio e desidero riprendere la mie attività di prima (il commercio)".

 

Kima, ospite del Centro

"Sono originario di Kipiel-gougin, ero malato e la mia famiglia mi ha fatto ricoverare al Trypano (il centro psichiatrico di Bobo-Dioulasso). Dopo tre mesi, la maggior parte de quelli che sono stati ricoverati sono partito le spese di presa in carico diveniva troppo care. In occasione di una delle sue visite, l'abate Emmanuel NABALOUM ha raccomandato che fossi fatto venire al centro dove avrebbero potuto farsi carico delle mie cure.

Infatti, padre Emmanuel veniva ogni mercoledì per dire la messa e parlare con i malati. Oggi sto meglio. Quando esco di qua, voglio dedicarmi al commercio. Ringrazio l'insieme dell'equipe del cento per avermi donato un nuovo punto di partenza".