Migliorare la sicurezza alimentare nell’Africa sub-sahariana sostenendo la progressiva riduzione della tripanosomiosi trasmessa da tsetse nel quadro di NEPAD (fase 2)

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Migliorare la sicurezza alimentare nell’Africa sub-sahariana sostenendo la progressiva riduzione della tripanosomiosi trasmessa da tsetse nel quadro di NEPAD (fase 2)

La tripanosomosi africana colpisce 39 paesi, tra i quali alcuni dei più poveri del mondo e classificati come Paesi meno sviluppati e Paesi con deficit di cibo a basso reddito. I principali vincoli posti dalla tripanosomosi sono ben riconosciuti dal  New Partnership for Africa’s Development (NEPAD)  e dal suo programma per l’agricoltura, Comprehensive Africa Agriculture Development Programme (CAADP). A partire dal 1997, l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (FAO), l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA), l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l’Ufficio Africano delle risorse animali (AU-IBAR) hanno fornito assistenza ai paesi colpiti nell’ambito del programma contro la Trypanosomosi africana (PAAT).

Nel 2001, in uno spunto importante per affrontare la questione della tripanosomiosi, i capi di Stato e di governo africani hanno lanciato la campagna Pan-African Tsetse e la Trypanosomosis Eradication Campaign (PATTEC). L’iniziativa ha ricevuto il sostegno finanziario della Banca africana di sviluppo (AfDB), che ha fornito risorse per la regione per 70 milioni di dollari per attuare interventi multinazionali in diversi paesi africani.

Il progetto è dunque di carattere regionale e si sviluppa in sei paesi africani: Burkina Faso, Mali, Ghana, Etiopia, Kenya ed Uganda. Lo scopo  è quello di aiutare i paesi beneficiari e altre parti interessate (ad esempio OMS, IAEA, istituti di ricerca) ad affrontare al meglio i problemi esistenti per la riduzione della tripanosomiosi trasmessa da tsetse.

Il progetto si basa su quattro pilastri: (i) sviluppo della capacità istituzionale; Ii) assistenza tecnica; (Iii) generazione e diffusione di informazioni per il processo decisionale; Iv) pilotare interventi innovativi a livello locale per migliorare la sicurezza alimentare e la riduzione della povertà.

Tutte le attività del progetto sono inoltre caratterizzate da due temi trasversali: i) partenariato (compresa la condivisione dei costi); E (ii) concentrarsi sulla dimensione di genere e sull’equilibrio di genere.

Per ulteriori informazioni, visitare la pagina ufficiale sul sito della FAO

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