Atelier di 3 giorni per la ricerca nel campo della tripanosomiosi e contagio dalla mosca tsé-tsé

Nell’arco delle tre giornate d’incontri sono stati messi in luce i risultati raggiunti dal progetto di ricerca e sono stati discussi gli sforzi ancora da realizzare. L’obiettivo condiviso è di arrivare alla pubblicazione di un Atlas National (Manuale Nazionale), che sia inclusivo di tutti i dati disponibili in materia e provenienti da un’ampia gamma di attori nazionali ed internazionali attivi in Burkina Faso.

Data:

19 Febbraio 2018

Tempo di lettura:

2 min

Dal 6 all’8 Febbraio 2018, a Bobo Dioulasso, si è svolto un Atelier promosso dall’Institut de Recherche Maladie-Campagne d’Eradication de la mouche Tsé-tsé et de la Trypanosomose (IBD-CETT) e dalla FAO nel quadro del progetto “Migliorare la sicurezza alimentare nell’Africa sub-sahariana sostenendo la progressiva riduzione della tripanosomiosi trasmessa da Tsé-tsé nel quadro di NEPAD (fase 2)”.
Si tratta di un progetto a carattere regionale finanziato dal Governo italiano, che si sviluppa in sei paesi africani: Burkina Faso, Mali, Ghana, Etiopia, Kenya ed Uganda. Lo scopo di questa iniziativa è quello di aiutare i paesi beneficiari e le altre parti interessate (ad esempio gli istituti di ricerca OMS e IAEA) a raggiungere una sostanziale riduzione della tripanosomiosi.

Nell’arco delle tre giornate d’incontri sono stati messi in luce i risultati raggiunti dal progetto di ricerca e sono stati discussi gli sforzi ancora da realizzare. L’obiettivo condiviso è di arrivare alla pubblicazione di un Atlas National (Manuale Nazionale), che sia inclusivo di tutti i dati disponibili in materia e provenienti da un’ampia gamma di attori nazionali ed internazionali attivi in Burkina Faso.

In concreto, l’ IBD-CETT e la FAO hanno presentato il Progressive Control Pathway (PCP), un documento da prendere come riferimento nella fase di redazione del manuale e in cui si trovano descritte le caratteristiche e le strategie previste per l’Atlas delle Tsé-tsé.

La tripanosomosi africana colpisce 39 paesi, tra i quali alcuni dei più poveri del mondo e classificati come Paesi meno sviluppati e Paesi con deficit di cibo a basso reddito. I principali vincoli posti dalla tripanosomosi sono ben riconosciuti dal  New Partnership for Africa’s Development (NEPAD)  e dal suo programma per l’agricoltura, Comprehensive Africa Agriculture Development Programme (CAADP). A partire dal 1997, l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite (FAO), l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (IAEA), l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e l’Ufficio Africano delle risorse animali (AU-IBAR) hanno fornito assistenza ai paesi colpiti nell’ambito del programma contro la Trypanosomosi africana (PAAT).

Nel 2001, in uno spunto importante per affrontare la questione della tripanosomiosi, i capi di Stato e di governo africani hanno lanciato la campagna Pan-African Tsetse e la Trypanosomosis Eradication Campaign (PATTEC). L’iniziativa ha ricevuto il sostegno finanziario della Banca africana di sviluppo (AfDB), che ha fornito risorse per la regione per 70 milioni di dollari per attuare interventi multinazionali in diversi paesi africani.

Il progetto è dunque di carattere regionale e si sviluppa in sei paesi africani: Burkina Faso, Mali, Ghana, Etiopia, Kenya ed Uganda. Lo scopo  è quello di aiutare i paesi beneficiari e altre parti interessate (ad esempio OMS, IAEA, istituti di ricerca) ad affrontare al meglio i problemi esistenti per la riduzione della tripanosomiosi trasmessa da tsetse.

Il progetto si basa su quattro pilastri:

  • (sviluppo della capacità istituzionale;
  • assistenza tecnica;
  • generazione e diffusione di informazioni per il processo decisionale;
  • pilotare interventi innovativi a livello locale per migliorare la sicurezza alimentare e la riduzione della povertà.

Tutte le attività del progetto sono inoltre caratterizzate da due temi trasversali:

  • partenariato (compresa la condivisione dei costi);
  • concentrarsi sulla dimensione di genere e sull’equilibrio di genere.

Per ulteriori informazioni, visitare la pagina ufficiale sul sito della FAO

Ultimo Aggiornamento 11/02/2025, 13:25