Nella regione del Sahel, in Burkina Faso, la pesca rinasce grazie al progetto ISJF

Iniziato nel 2017 e realizzato nel quadro del Fondo Fiduciario dell'Unione Europea di Emergenza per l’Africa, il progetto “Inserimento e stabilizzazione socio economica di giovani e donne nella Provincia del Séno (ISJF)” beneficia di un finanziamento di 5,2 milioni di €. Di durata triennale, ISJF mira, da un lato, a migliorare la resilienza delle famiglie vulnerabili della provincia di Seno, attraverso l'aumento della produzione agropastorale, della sicurezza fondiaria e della governance locale delle risorse naturali e, dall'altro lato, aumentare le entrate economiche di giovani e donne sviluppando attività generatrici di reddito. Allo stesso tempo, il progetto contribuirà anche a rafforzare la leadership femminile, la stabilità e la coesione sociale.

Nell'ambito di ISJF, che conta 20.000 beneficiari, sono circa 50 le donne che lavorano in piccole unità di trasformazione del pesce e che hanno beneficiato di nuove attrezzature per svolgere al meglio le loro attività. Maiga Djènèba è una di queste. Trasformatrice di pesce e residente a Dori, non nasconde la sua soddisfazione per il miglioramento delle sue condizioni di lavoro grazie al sostegno ricevuto da ISJF. “Ho lavorato il pesce per anni ma ho sempre guadagnato poco. Ora, grazie al supporto di ISJF riesco a guadagnare molto di più. Oggi, per esempio, anche se acquistiamo pesce per uno o due milioni FCFA, non andiamo più in perdita perché sappiamo come conservarlo. Ne affumichiamo una parte, mentre quello che resta lo conserviamo nei congelatori che abbiamo ricevuto dal progetto.”

Come Djènèba, molte altre donne hanno ricevuto gli strumenti di cui avevamo bisogno per migliorare la lavorazione del pesce. A 17 km da Dori, abbiamo incontrato Aminata Tanafo vicino alla diga di Yakouta. Grazie a ISJF, riesce a vendere il pesce, sia fresco che affumicato, fuori dalla sua città. “Il progetto mi ha dato gli strumenti necessari, tra cui un forno, una lamiera, una griglia, dei piatti e un tavolo. Utilizzo la parte più grande del frigo portatile per conservare il mio pesce, quello medio per sistemare i sacchetti con all’interno i tranci di pesce e quello piccolo per la mia acqua potabile. Il mio reddito è aumentato in modo significativo."

Prima di realizzare queste attività, però, è stato effettuato un attento studio preliminare per conoscere i punti di forza, le debolezze e le esigenze non solo dei trasformatori di pesce ma anche dei pescatori. E’ così che l'organizzazione SOGO Wendou, di Souleymane Diabaté e di altri tre pescatori residenti a Dori, è stata dotata di reti (mono e multi filamento), di una piroga, di un telo, di frigoriferi portatili (50-55 litro), di una bilancia, di fili e di ami per accrescere le proprie attività. Per Diabaté, il progetto ha contribuito a migliorare le sue condizioni di vita. "Vivo solo di pesca: è questa l’attività che nutre la mia famiglia e manda i miei figli a scuola", spiega.

Oltre alla fornitura di materiali, per consentire sia ai trasformatori di pesce che ai pescatori di svolgere al meglio le loro attività, sono state organizzate delle intense formazioni sulle tecniche di pesca e di trasformazione del pesce e sulla gestione delle attività generatrici di reddito.

Pubblicato in Non categorizzato.